l’organismo umano è fatto d’acqua

Perché l’acqua è fondamentale?

– Indispensabile per le reazioni biochimiche
– Serve a eliminare minerali e sostanze organiche
– Regola la temperatura corporea
– Indispensabile nei processi digestivi
– Assorbimento dei nutrienti
– Trasporto e utilizzazione dei nutrienti
– Mantenimento della regolarità dell’alvo
– “Lubrifica” le articolazioni e i tessuti
– Mantiene elasticità e compattezza di cute e mucose

 

Il “fabbisogno di acqua” cos’è esattamente?

È l’acqua che introduciamo come tale, ma anche quella presente nei cibi. Il fabbisogno idrico totale giornaliero è influenzato da vari fattori: età, sesso, contenuto minerale (sale!) e proteico della dieta, vestiario utilizzato, le condizioni di salute (febbre, gastroenteriti, stato di convalescenza…), dal tipo di attività fisica svolta, dalla temperatura e grado di umidità ambientale.
Il fabbisogno di acqua è maggiore nel neonato e nel piccolo lattante (100-190 ml/kg/die) per differente composizione corporea, più elevato turnover di liquidi corporei e più rapida crescita rispetto alle età successive.
Nelle età successive invece il fabbisogno è dai 6 mesi ai 3 anni 600-900 ml/die; in età scolare fino a circa 1100 ml/die; in età adolescenziale 1500-2000 ml/ die.
La regolazione dell’apporto di acqua dovrebbe basarsi sul meccanismo della sete, che però nel bambino può non essere così efficiente data la difficoltà di comunicare la necessità di bere o perché il bambino tende a ignorare lo stimolo della sete.
Per cui è importante stare attenti a segni di disidratazione: la sudorazione che si riduce, la diminuzione del volume urinario, l’aumento della frequenza cardiaca, la sensazione di freddo, la cefalea, la sensazione di nausea, la diminuzione della concentrazione e un aumento dei tempi di recupero e reazione.

Caratteristiche e composizione dell’acqua

Quando compriamo l’acqua dobbiamo verificare che ci sia scritto “acqua minerale naturale” poiché significa che, quell’acqua, ha le caratteristiche che sono approvate dal Ministero della Salute.
I sali minerali sono calcio, sodio, fluoro e ferro… sono presenti nell’acqua in quantità differente e non essendo prodotti dal nostro corpo devono essere assunti con l’alimentazione ricordandoci che, il loro fabbisogno giornaliero è diverso a seconda dell’età del bimbo.
Ad esempio, le acque ricche di calcio favoriscono il rafforzamento delle ossa e l’attività muscolare (saranno adatte a tutto il periodo di crescita del bimbo), quelle con magnesio aiutano a regolare l’intestino e le funzioni enzimatiche (utili nel caso di irregolarità dell’intestino); il potassio regola la conduzione di impulsi nervosi e muscolari, lo zolfo il benessere di unghie e capelli, mentre il ferro è indispensabile durante la gravidanza e
l’allattamento. Del sodio l’eccessiva assunzione (alimenti e acqua), durante l’infanzia, è legata all’insorgenza di ipertensione in età adulta, perciò a scopo preventivo, si raccomanda l’uso di un’acqua con meno di 20 mg/l.
Il “Residuo Fisso” indica la quantità di sali minerali presenti in un determinato tipo di acqua e permette di classificare le acque in:
–  minimamente minerali, con Residuo Fisso < 50mg/l molto leggere adatte a ricostituire il latte in formula;
– oligominerali: con Residuo Fisso fino a 500 mg/l sono ottime acque bevute quotidianamente durante lo svezzamento;
– minerali con Residuo Fisso > 1500 mg/l dopo l’anno di età;
– ricche di sali minerali (oltre 1500 mg/l) prescritte dal medico in particolari situazioni e acquistabili solo in farmacia.

L’acqua frizzante fa male? Si può dare ai bambini?
Le acque minerali sono rese frizzanti ed effervescenti con l’aggiunta di anidride carbonica. Non sono consigliabili nel bambino piccolo, non c’è una vera controindicazione per i bambini più grandi. Il gas aggiunto può causare una dilatazione temporanea dello stomaco e una maggiore produzione di succhi gastrici per cui è inadatta ai bambini con problematiche gastroesofagee.

Acqua del rubinetto sì o no?
In alcuni posti d’Italia l’acqua potabile è molto buona, in altri meno in base alla sua composizione (più o meno calcio o cloro) e dunque alla sua palatabilità. Il suo utilizzo è certificato dai controlli che vengono effettuati sulla rete idrica, per cui si dovranno seguire le indicazioni del proprio Comune che certifica la potabilità dell’acqua.

Cosa preferire le bottiglie di plastica o di vetro?
Le bottiglie di plastica se esposte al sole o al caldo possono rilasciare dal contenitore nell’acqua alcune sostanze nocive per la salute, motivo per cui è preferibile optare per le bottiglie di vetro.

Strategie per bere di più?
Se i più piccoli hanno una scarsa propensione a bere la cosa più semplice da fare è dare il buon esempio! Se i genitori bevono spesso durante la giornata, se girano sempre con una bottiglietta d’acqua, sarà più facile per i bambini seguire il loro esempio. Si può parlare ai bambini dell’importanza dell’acqua nella loro dieta e non accettare “soft drink” come sostituti.
Può essere utile rendere facile e divertente la possibilità di bere acqua usando borracce e bicchieri allegri e colorati oppure cannucce e ghiaccioli strani e divertenti.

I neonati possono bere acqua?
Se il neonato è allattato al seno, almeno per i primi sei mesi riesce ad assumere dal latte materno tutti i liquidi necessari al proprio sostentamento, poiché il latte è costituito dall’ 80% di acqua.
Per i piccoli allattati con latte artificiale, per la ricostituzione delle formule adattate, vanno utilizzate acque minimamente mineralizzate (residuo fisso < 50 mg/L) e oligominerali (residuo fisso tra 50 e 500 mg/L) con contenuto di nitrati ≤10 mg/L.
Quando il neonato si nutre solo di latte, non solo non è necessario che assuma acqua o altri liquidi, ma può essere anche dannoso poiché l’acqua, nei primi mesi di vita, può aumentare il rischio di reflusso gastro-esofageo. Inoltre, l’acqua può riempire inutilmente lo stomaco e diminuire il senso di fame durante le poppate, così da dare inizio a cattive abitudini e ostacolare l’assimilazione delle sostanze nutritive del latte. La somministrazione di acqua può essere dannosa in quanto l’apparato renale dei neonati non riesce ancora ad assimilare il sodio contenente nell’acqua, causando nel bambino irritabilità, sonnolenza e calo della temperatura.

Quando dare acqua ai bambini?
Quando il bambino comincerà ad avere un’alimentazione mista e a mangiare cibi solidi, più o meno verso il sesto mese, allora sarà necessario l’apporto di altri liquidi oltre al latte materno e si potrà offrire al bambino 30-50 ml di acqua durante i pasti.
Quando il bambino avrà un anno probabilmente non prenderà più il latte materno, di conseguenza la richiesta di acqua aumenterà gradualmente. Da un anno fino ai 3, il bambino avrà bisogno di almeno 1 litro di acqua al giorno e dai 4 in su anche 2 litri, come gli adulti.
E’ molto importante, ricordare inoltre, che il bambino, ancora prima che compia un anno, non usi più il biberon ma sia abituato a bere dai bicchierini o dalla tazza con l’aiuto di un adulto per i primi tempi. Questo perché il succhiare dal biberon potrebbe rovinare i denti in crescita e causare carie.
Dal compimento del primo anno in poi, il bambino può cominciare a bere anche altro oltre all’acqua naturale.
Come, ad esempio:
Succhi al 100% di frutta, meglio senza zucchero;
Spremute di agrumi;
– Frullati
– The deteinato;
– Tisane
– Aromatizzare acqua con frutta fresca a pezzetti o aggiungendo un po’ di limone
– Centrifugati di frutta

Tisane ai neonati: quando iniziare?
Si può somministrare tisane ai bambini, tra il 5°e il 6°mese compiuto. Quelle a base di finocchio e camomilla vengono principalmente impiegate per lenire le colichette gassose e favorire il sonno.
Le tisane possono essere anche una valida alternativa all’acqua durante i mesi più freddi, per favorire una maggiore idratazione e aiutare i bambini a bere. L’importante è sempre orientarsi verso prodotti 100% naturali, privi di zuccheri, coloranti e aromi artificiali.

Cosa non dare da bere ai bambini?
Almeno fino ai 3 anni, invece, è meglio non dare al bambino:
Caffè e the o bevande con eccitanti come caffeina e teina: avranno conseguenze sul sonno e sull’umore.
Bevande zuccherate: non apportano nessun beneficio nutrizionale e aumentano l’attrattiva verso il sapore dolce, favorendo l’obesità. Bevande gassate: sono controindicate per i bambini piccoli e i neonati per il loro effetto di ‘rigonfiamento’ che provocano.
Occorre preferire sempre l’acqua, possibilmente fresca e non ghiacciata.

Le bevande da evitare? 
Il consumo dei succhi di frutta confezionati andrebbe evitato. Apportano tanti zuccheri aggiunti, poca frutta e tante calorie. Un bicchiere da 100 ml di succo di frutta, a seconda della tipologia, può apportare dalle 45 alle 60 calorie. In più spesso i succhi già pronti sono venduti in “confezioni formato famiglia” che rischiano di farne consumare di più senza rendersene conto. Meglio dare precedenza a frullati, centrifugati ed estratti preparati a casa con frutta fresca di stagione che forniscono una quantità minore di zuccheri.

No alle bevande zuccherate?
Meglio evitare l’aranciata o la bibita a base di cola. Dissetano poco per via dell’alta concentrazione di zuccheri.
Inoltre, la caffeina presente in quelle a base di cola, oltre a non essere indicata per i bambini, può provocare disidratazione.

Per merenda, frutta di stagione?
La frutta è sempre un ottimo spuntino o alimento a fine pasto. L’estate ce ne offre moltissima: pesche, albicocche, melone, anguria, prugne, susine, pere, fichi, fichi d’india e uva. Ricca di acqua, vitamine, minerali, fibra e fitonutrienti, la frutta non ha controindicazioni e può essere proposta al bambino anche con gustosi frullati, granite o gelati.