Alimentazione complementare

Il termine corretto: svezzamento o alimentazione complementare?

Con il termine alimentazione complementare si intende il passaggio da un’alimentazione esclusivamente lattea ad un’alimentazione dapprima semi-solida, poi solida e caratterizzata dalla progressiva introduzione degli alimenti complementari.

Svezzamento, è il termine più noto, ma significa.. togliere il vizio del latte! sappiamo invece che l’OMS raccomanda l’allattamento esclusivo per i primi 6 mesi di vita e di mantenerlo durante l’alimentazione complementare.

Quando iniziare?

L’ alimentazione complementare deve avvenire quando il latte da solo (LM o artificiale), non è più sufficiente a soddisfare le richieste nutrizionali del tuo bambino e l’introduzione di altri alimenti definiti complementari garantiscono un’alimentazione adeguata e completa. Non esiste un momento uguale per tutti, ciò dipende da numerose variabili individuali. In ogni caso, l’ ESPGHAN (Società Europea Pediatrica di Gastroenterologia Epatologia Nutrizione) raccomanda l’alimentazione complementare NON prima della 17^ settimana di vita, ovvero prima del compimento del 4 mese, e non oltre la 26^ settimana.

Consigli per i genitori:

– La Pediatra Curante in base ad un’accurata valutazione della crescita e dello sviluppo neurofisiologico e anatomo-funzionale del tuo bambino potrà suggerire il timing più corretto dell’avvio all’alimentazione complementare;
– È importante continuare l’allattamento al seno durante l’alimentazione complementare, ricorda che il latte materno ha un ruolo protettivo verso le infezioni, riduce l’incidenza di tumori e il rischio di sviluppare obesità, diabete tipo 2 o malattie cardiovascolari, inoltre ha un effetto positivo sullo sviluppo cognitivo;
– Offri gli alimenti con un cucchiaino consentendo al tuo bambino anche di usare le mani, senza forzarlo ma cercando di alternare cibi diversi e di riproporre nei giorni successivi l’alimento che inizialmente non è stato accettato;
– È importante che il tuo bambino mangi seduto con la schiena ben eretta per evitare il rischio di soffocamento e permettergli di partecipare attivamente al pasto;
– Inserisci gli alimenti con gradualità e aiutati nella scelta degli alimenti facendo riferimento ai gruppi alimentari così da garantire un’alimentazione varia;
– Non ci sono evidenze che ritardare l’introduzione di alcuni alimenti consenta di prevenire le manifestazioni allergiche
– Favorisci la copertura del fabbisogno di ferro, inserendo nella sua dieta alimenti appositamente fortificati

Quali alimenti evitare?

– Non aggiungere sale e zuccheri semplici agli alimenti: sale e zucchero in eccesso instaurano abitudini che il bambino può mantenere da adulto;
– Evita il consumo di succhi di frutta e altre bevande zuccherate;
– Non introdurre il latte vaccino prima del 12^ mese di vita, per l’elevato apporto di proteine e quello scarsissimo di ferro alimentare;
– Evita il miele nel primo anno di vita, perché può contenere spore di clostridium botulinum;
– Non associare nello stesso pasto diversi alimenti proteici: carne, pesce, legumi, formaggio e uova.

L’ “Autosvezzamento” o alimentazione complementare a richiesta è un tipo di alimentazione che rispetta le tempistiche di ogni singolo bambino e la sua capacità di autoregolazione. Nell’autosvezzamento è il bambino a farci capire quando è arrivato il suo momento!

Quali sono i segni che ci dicono che il bambino è pronto?

Nella maggior parte dei bambini avviene intorno ai 6 mesi di età.
– Il più importante tra questi è sicuramente l’ interesse verso il cibo “dei grandi”, quello che la famiglia porta a tavola, e che anche il bambino desidera sperimentare;
– la perdita del “riflesso di estrusione” della lingua, un riflesso che i lattanti presentano nei primi mesi di vita con la funzione di proteggere le vie aeree andando a spingere fuori con la lingua tutto ciò che non è latte;
– la capacità di rimanere seduto con un maggior controllo del tronco mantenendo la schiena eretta;
– l’adeguata coordinazione che gli permette di maneggiare oggetti, tra cui il cibo stesso o il cucchiaino, con le mani e portarli alla bocca.
Il bambino dunque, seduto a tavola con il resto della famiglia, può iniziare a partecipare attivamente ai pasti

Che regole seguire dunque?

Non esistono regole precise, se non quella di ricordare che gli adulti rappresentano il punto di riferimento per i più piccini ed quindi l’importante “dare il buon esempio” adottando tutti in famiglia un’alimentazione equilibrata, come lo è la Dieta Mediterranea, cercando di evitare cibi processati ricchi in zuccheri semplici e grassi saturi e preferire alimenti genuini, preparazioni casalinghe e alimenti possibilmente di stagione.
E’ importante prestare attenzione alla scelta e alla preparazione degli alimenti in quanto nei primi anni di vita, dobbiamo ricordare che i piccoli sono a rischio soffocamento: la dentizione è incompleta e il bambino ha delle vie respiratorie piccole e non ha ancora sviluppato la perfetta coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi e quindi vi può essere la possibilità che il cibo prenda la via sbagliata, quella respiratoria invece della digestiva.

– Attenzione ai cibi troppo piccoli o troppo grandi da gestire in bocca, come ad esempio, noccioline e semi oleosi, pezzi di frutta o verdura cruda, fagioli, ciliegie, uva, wusterl.
– Si consiglia di modificare la forma degli alimenti andando a tagliare gli alimenti cilindrici a listarelle e poi in pezzi più piccoli e gli alimenti tondi in quarti oppure di tritarli o sminuzzarli, schiacciandoli con la forchetta, di rimuovere nervature e filamenti e cuocere i cibi al fine di renderli morbidi.

Nell’autosvezzamento i genitori hanno la responsabilità di offrire al bambino i cibi salutari presenti nei diversi gruppi alimentari, di mangiare insieme a tavola senza esercitare forzature per indurlo a mangiare: non è importante il tipo di alimento che il bambino sceglierà di provare, il piccolo saprà regolarsi perfettamente da solo.

Cosa evitare: gomme da masticare, pop corn, caramelle dure e gommose, marshmallow, sfoglie di patate fritte croccanti.

L’ autosvezzamento, diverso dalle tradizionali “pappe” di consistenza omogenea, preparate con brodo vegetale e creme di cereali, non vuole andare a sostituire la dieta complementare tradizionale, ma vuole solo essere un’opportunità in più che può adattarsi meglio al carattere o alle preferenze del singolo bimbo!

…qualunque sia la scelta di alimentazione complementare che vuoi adottare per il tuo bambino, ricorda che è fondamentale confrontarsi con il Pediatra Curante che darà i suggerimenti affinchè l’alimentazione sia bilanciata in modo da evitare carenze o eccessi.