Ruttino. Rigurgito. Reflusso

Definizioni

L’Eruttazione serve per espellere parte dell’aria che i neonati e i lattanti tendono a ingoiare mentre si nutrono. Alcuni bambini, specie quelli allattati artificialmente, deglutiscono molta aria e non riuscendo a espellerla con l’eruttazione, possono più facilmente andare incontro a coliche gassose e diventare irritabili.

Il Reflusso Gastroesofageo  viene definito come il passaggio del contenuto gastrico dallo stomaco all’esofago, anche più volte al giorno. Nel 70% dei casi si osserva nei primi mesi di vita. Si tratta di un fenomeno del tutto fisiologico dovuto all’ alimentazione essenzialmente liquida e all’ immaturità della valvola tra stomaco ed esofago. Ne consegue una mancata tenuta e, nei momenti di riposo o in posizione sdraiata, i succhi gastrici (acidi) non vengono ostacolati nella loro risalita generando il fenomeno del reflusso che, nella maggioranza dei casi, non dà sintomi.

Il Rigurgito, invece, è un evento caratterizzato dall’ espulsione di saliva e latte non digerito, di solito entro mezz’ ora dal pasto e interessa la quasi totalità dei lattanti. Da un punto di vista meccanico anche questo, come il reflusso, è dovuto all’ immaturità fisiologica della valvola gastroesofagea. La differenza sta nel fatto che, il rigurgito si vede perché espulso dalla bocca, mentre il reflusso può arrivare a un certo punto dell’esofago e non essere visibile. Il rigurgito,inoltre, non è accompagnato dall’ intervento dei muscoli della parete addominale e toracica, infatti il bambino appare sereno, non presenta né disagio né sforzo. Solitamente il rigurgito, anche se frequente, non si accompagna a una riduzione della crescita né ad alcuna complicanza, è pertanto da ritenersi innocuo come un meccanismo protettivo nei confronti di un’eccessiva assunzione di latte, in particolare se con grande voracità.

Quali sono i rimedi?

Per cercare di far espellere l’aria ingoiata in eccesso e favorire il ruttino, si consiglia di porre il bambino in posizione verticale, appoggiato al proprio petto, tenendolo con una mano e con l’altra dare piccole pacche sulla schiena. Non bisogna preoccuparsi se non viene fatto: alcuni bambini fanno molti ruttini mentre altri solo occasionalmente.
Non essendo il rigurgito e il reflusso gastroesofageo una malattia, ma una condizione temporanea con risoluzione spontanea, non occorre fare nessuna terapia né indagini strumentali invasive e inutili. Gli episodi di rigurgito passeranno quasi certamente con la crescita e il susseguente cambio della dieta con l’assunzione di cibi solidi. Quando inizia lo svezzamento al 5°-6° mese, con le prime pappe e cibi semisolidi, il rigurgito migliora molto e con l’acquisizione della posizione seduta i rigurgiti diminuiranno progressivamente fino alla scomparsa completa, grazie anche alla maturazione funzionale dell’esofago, degli sfinteri e della motilità gastrointestinale.

Se il bambino è allattato al seno, si consiglia di proseguire assolutamente con il latte materno, si può eventualmente interrompere la poppata per pochi minuti, aspettare che il bimbo faccia il “ruttino” e tenerlo in posizione eretta dopo aver mangiato. Se invece l’allattamento è a base di latte in formula, se ne può scegliere uno di tipo ispessito su preciso consiglio del pediatra.

In rarissimi casi gli episodi sono molto frequenti, anche a distanza dalla poppata, con emissione di materiale francamente acido, irritazione del bambino, pianto e risveglio improvviso in fase digestiva, fino a riduzione progressiva dell’alimentazione con rallentamento della crescita. La consultazione con il pediatra di famiglia, in questi casi, sarà essenziale.