COS’E’?
Per enuresi s’intende la perdita involontaria di urina durante il sonno in un bambino di età superiore ai 5 anni. In generale circa il 90% dei bambini raggiunge la continenza diurna entro i 5 anni, mentre è più tardivo il raggiungimento della continenza notturna. L’enuresi notturna non è però un problema che affligge solo i piccolissimi: a 7 anni si stima che circa il 10% dei bambini faccia ancora la pipì a letto e a 12 anni questa percentuale è di circa il 3%, raggiungendo l’1% tra i ragazzi di 18 anni.
QUALI SONO LE CAUSE?
Sfatiamo un mito! L’enuresi notturna non è provocata da problemi psicologici. E’ uso comune infatti pensare che i bambini che fanno pipì a letto siano bambini stressati, agitati o magari depressi, ma non è così, anzi, è piuttosto l’inverso: la consapevolezza di aver fatto pipì a letto in un bambino di 6 o 7 anni può provocare frustrazione e senso di colpa.
Le cause di enuresi sono per lo più organiche: legate ad una sovrapproduzione di urina durante la notte, ad un’ inadeguata frequenza urinaria durante il giorno, oppure ad un’ insufficiente capacità della vescica di contenere l’urina.
In molti casi si tratta inoltre di un disturbo ereditario: se uno o entrambi i genitori hanno sofferto di enuresi notturna, è più probabile che questa si manifesti anche nei figli.
Più rare sono invece le forme di enuresi legate a disturbi più seri: infezioni delle vie urinarie, anomalie del midollo spinale (spina bifida), vescica iperattiva, vescica neurogena. In questi casi l’incontinenza urinaria non sarà l’unico sintomo che manifesta il piccolo, che svilupperà prima o dopo di essa anche altri disturbi neurologici.
QUANDO PREOCCUPARSI E RIVOLGERSI AL MEDICO?
• in caso di incontinenza diurna che si manifesta oltre i 6 anni di vita
• in caso di febbre, dolore durante la minzione, dolore addominale (che potrebbero indicare infezioni delle vie urinarie)
• in caso di sete eccessiva, eccessivo volume urinario durante il giorno, calo ponderale e stanchezza (che potrebbero indicare diabete mellito o diabete insipido)
• sospetto abuso sessuale
• segni e sintomi neurologici associati (difficoltà a camminare, stanchezza alle gambe, cadute frequenti, incontinenza fecale)
In genere è bene rivolgersi al pediatra nel caso in cui il bambino manifesti questi sintomi, sarà lui poi a valutarne la gravità e ad indirizzare eventualmente allo specialista più indicato.
COME SI CURA?
Nella maggior parte dei casi possono essere sufficienti alcune semplici regole comportamentali:
• bere adeguatamente durante il giorno
• evitare bevande gassate nel pomeriggio
• dopo la cena smettere di bere
• fare la pipì prima di mettersi a letto
• se non sufficienti i primi provvedimenti, fissare una sveglia durante la notte per andare a fare pipì
Sebbene questi provvedimenti richiedano uno sforzo e un impegno per tutta la famiglia, si associano ad un altissimo tasso di successo, di circa il 70%! E’ bene inoltre incoraggiare i bambini più piccoli che questi sforzi possono aiutarli a smettere per sempre di fare la pipì al letto: i primi successi raggiunti li incoraggeranno a continuare con i provvedimenti necessari.
Più raramente invece occorre ricorrere a farmaci, come la desmopressina, che aiuta a ridurre la produzione notturna di urina, oppure alla fisioterapia minzionale, per insegnare il corretto e completo svuotamento della vescica durante le ore diurne.