Inserimento al nido

Quando avviene?

Difficile definire l’età in cui il bambino è troppo piccolo per il nido perché l’inserimento è solitamente tarato sul rientro al lavoro di mamma o papà. Ma dal punto di vista evolutivo quando sarebbe più opportuno?È preferibile che accada quando i genitori si sentono in grado di farlo. Ciò significa che è consigliabile iniziare quest’esperienza quando si è ancora sufficientemente liberi dagli impegni lavorativi, per poter garantire al bambino il tempo necessario all’inserimento. Questo passaggio va effettuato in modo graduale e tutti i nidi, sia pubblici che privati, hanno delle regole ben precise a riguardo. Solitamente vengono consentiti almeno 15 giorni perché il bambino si inserisca nel nuovo ambiente e grandi e piccoli si abituino a separarsi.

Come avviene?

Le educatrici dei nidi sono formate per offrire regole funzionali sia alla convivenza tra bambini sia alla separazione dai genitori. Solitamente il bambino starà inizialmente 2 o al massimo 3 ore al nido, in compagnia di uno dei due genitori. Chi lo accompagna ha solo il compito di stare lì, alla sua portata, nel caso in cui fosse necessaria una presenza rassicurante. Restare presenti, ma senza intervenire attivamente, è solitamente preferibile affinché il bambino esplori il nuovo ambiente con curiosità  e senza ansie.

Cinque cose da evitare:

1) esprimere con enfasi la propria emotività per la separazione

2) mostrarsi interessati e disponibili ad altri bambini che non siano il proprio

3) non costringere il bambino ad allontanarsi e a esplorare sempre e comunque, se vuole recuperare un po’ di contatto è bene offrirglielo

4) allontanarsi dal nido senza salutarlo per evitare che pianga. Meglio farlo con fermezza ma anche con il tempo e il tatto necessari, ricordandogli e ricordandosi che non lo si sta abbandonando, ma che si ritornerà da lui e che questa sarà per lui un’esperienza importante