L’utilizzo del ciuccio è uno degli argomenti più controversi riguardo l’educazione dei bambini. Anche se molti pediatri lo considerano una cattiva abitudine a cui sarebbe meglio non cedere mai, alcuni studi lo considerano invece un mezzo per la prevenzione della morte in culla (SIDS).
Succhiare è per i neonati un riflesso primario, un’abilità di cui sono dotati sin dalla dodicesima – tredicesima settimana di gestazione, necessaria ad alimentarsi, ma è spesso anche un rituale a cui ricorrono per calmarsi e per rilassarsi nei momenti di stress.
Un discorso a parte merita l’utilizzo del ciuccio nei bambini nati prematuri: normalmente all’interno dell’utero il feto si mette le dita in bocca, deglutisce il liquido amniotico e sperimenta le sue prime suzioni, eppure alla nascita, spesso, è necessario alimentarlo tramite sondino, non essendo ancora matura la sua capacità di organizzare la fase orale dell’alimentazione. È quindi in questi casi che diventa fondamentale l’utilizzo del ciuccio, che servirà nei piccoli prematuri a continuare ad allenare la suzione che praticavano nell’utero materno.
COM’ E’ FATTO?
I materiali di cui sono fatti la maggior parte dei ciucci sono caucciù o silicone.
Le forme disponibili sono:
– anatomica (a forma di goccia schiacciata e rivolta all’insù).
– ciliegia (con la tettarella rotonda).
– goccia (con la tettarella schiacciata e dritta).
Tra i tre, sembra che il ciuccio anatomico sia il più consigliato, in quanto si adatta meglio alla forma del palato del bambino.
Le misure disponibili in genere sono 3: una per i neonati, una per i lattanti dai 4 ai 12 mesi e una per i bambini sopra i 12 mesi.
COME UTILIZZARLO?
Prima di iniziare ad utilizzare il ciuccio, è bene che l’allattamento al seno sia ben avviato, per questo è consigliabile non introdurlo prima delle 3-4 settimane di vita, ed è bene utilizzarlo come consolazione per rilassare il bambino (per calmarlo in corso di coliche o per farlo addormentare), e non come sostitutivo del pasto.
E’ bene sterilizzare spesso il ciuccio, soprattutto nei primi 6 mesi di vita, lavandolo in lavastoviglie o con acqua bollente; dopo i 6 mesi invece può essere sufficiente sciacquarlo sotto l’acqua corrente.
QUANDO E COME SMETTERE SENZA TRAUMI?
In genere sarebbe bene rinunciare all’utilizzo del ciuccio dopo i primi 2 anni di vita, per evitare di creare deformazioni al palato o disallineamento dei dentini.
Non sarà semplice smettere, soprattutto se il ciuccio è diventato il mezzo per calmarsi ad ogni tensione. È bene disabituare gradualmente il bambino, proponendogli un’attività alternativa se lo utilizza solo per noia, e lodandolo quando riesce a consolarsi senza il suo utilizzo.
Spesso l’ingresso alla scuola materna può aiutare a mettere fine a questa abitudine: vedere tanti coetanei senza il ciuccio può spronare ad adottare un comportamento analogo.
Trovare un posto giusto dove conservarlo (un cassetto, una scatola di ricordi) è preferibile al farlo sparire nel nulla. Come ogni piccolo ‘lutto’ ha bisogno di una preparazione e di un aiuto per conservare il ricordo di quanto è stato utile al bambino in tanti momenti della sua crescita.