Allarme BRONCHIOLITE: come riconoscerla?

I reparti di Pediatria di molti ospedali italiani sono in affanno e la colpa non è del coronavirus. Il responsabile è infatti il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) che quest’anno ha iniziato a circolare prima del solito.

Anche se nella maggior parte dei casi l’infezione decorre senza sintomi o con un po’ di raffreddore e tosse, talvolta il virus può causare la bronchiolite, una condizione caratterizzata dalla parziale occlusione dei piccoli bronchi e conseguenti difficoltà respiratorie. I più colpiti sono i bimbi piccoli, sotto l’anno di età, nei quali la bronchiolite è la causa più frequente di ricovero.

Un precoce riconoscimento dell’infezione e alcuni accorgimenti possono aiutare a fare la differenza.

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Esistono poi dei segnali che devono indurre a consultare subito il pediatra.

I principali campanelli d’allarme sono l’insorgere di difficoltà respiratorie come respirazione veloce, tosse insistente, movimento delle pinne nasali, respiro rumoroso o ancora la comparsa di un colore violaceo delle labbra e/o del viso. Inoltre, sono da valutare sempre con attenzione la mancanza di appetito, primo segno che il bambino sta peggiorando con il rischio di disidratazione (labbra secche, poca pipì, pianto senza lacrime), episodi di apnea, nonché scarsa reattività o sonnolenza, indicativi di un veloce peggioramento soprattutto nei lattanti sotto i tre mesi.